Perché la pandemia dipende soprattutto da noi

Non è che la causa di tutti i mali deve essere sempre per forza il comportamento umano verso l’ambiente. Però, anche nel caso della pandemia di Covid-19, sembrerebbe essere proprio così.

Oggi ilmanifesto ha intervistato David Quammen, un divulgatore scientifico che qualche anno fa scrisse proprio un libro sul rischio di una pandemia come quella di oggi. Ecco alcuni passaggi presi dall’intervista:

Molte specie animali sono portatrici di forme di virus uniche. Ed eccoci qui come potenziale nuovo ospite. Così i virus ci infettano. Così, quando noi umani interferiamo con i diversi ecosistemi, quando abbattiamo gli alberi e deforestiamo, scaviamo pozzi e miniere, catturiamo animali, li uccidiamo o li catturiamo vivi per venderli in un mercato, disturbiamo questi ecosistemi e scateniamo nuovi virus.

[…] Noi dominiamo questo pianeta come nessun’altra specie ha mai fatto. Ma ci sono conseguenze e alcune prendono la forma di una pandemia da coronavirus. Non è una cosa che ci è capitata. È il risultato delle cose che facciamo, delle scelte che prendiamo. Tutti ne siamo responsabili.

[…] Dobbiamo fare degli aggiustamenti. Potrebbe essere che inizieremo a ridurre il nostro impatto in termini di clima, di tutti i combustibili fossili che bruciamo, in termini di distruzione della diversità biologica, di invasione dei diversi ecosistemi. Forse cominceremo ad avere un passo più attento e più leggero su questo pianeta. Questo è quello che spero, ed è l’unico bene che può venire da questa esperienza.

Vi rimando al link originale per l’articoli intero: https://ilmanifesto.it/david-quammen-questo-virus-e-piu-pericoloso-di-ebola-e-sars/

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Coronavirus e empatia

A me piace la fantascienza. Ovviamente questa emergenza coronavirus ha un sapore che mi ricorda molti romanzi che ho letto.

Negli anni passati mi era venuto in mente di scrivere un racconto o una satira fantascientifica in cui erano le popolazioni lombarde e venete a essere vittima di un qualche cataclisma (io pensavo all’esplosione di una delle tante testate atomiche che ci sono nella base di Ghedi a Brescia) e a cercare di fuggire verso il sud Italia e verso gli altri paesi, ma venire respinte e bloccate ai confini.
Mi sembrava una legge del contrappasso adatta alla chiusura mentale di questi leghisti che non vogliono in nessun modo aiutare profughi e migranti provenienti da Paesi stranieri.

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Abbiamo perso un altro centimetro della nostra dignità e anche della nostra libertà

Il Ministro dell’Interno nonché capo della Lega oggi giorno si comporta sempre peggio. Probabilmente non può dare risposte oneste e ragionevoli a proposito degli incontri tra esponenti della Lega e finanziatori russi a Mosca. Riesce difficile trovare una giustificazione per il figlio che usa una moto d’acqua della Polizia per passare il tempo in vacanza. C’è l’inchiesta sull’autoriciclaggio sul leghista Rixi. E poi (non) ci sono sempre i 49 milioni.

E allora deve alzare i toni, insultare e infamare giornalisti e oppositori, distrarre e buttarla in caciara, dare la colpa a giornali e giornalisti che fanno inchieste e domande.

Condivido l’editoriale di Repubblica di oggi, da cui ho tratto la frase del titolo: https://www.repubblica.it/politica/2019/08/01/news/la_liberta_secondo_matteo-232570569

Una lettura per l’estate? Il libro nero della Lega.