La rielezione di Napolitano mi getta nello sconforto. La politica abdica a Re Giorgio, incapace di ascoltare la richiesta di rinnovamento emersa dalle elezioni.
Il PD è imploso, dopo 20 anni di minuetti e abbracci con Berlusconi (son d’accordo con Travaglio: i dirigenti PD o erano coglioni o erano complici). L’autodistruzione era inevitabile, e dopo tanti anni anche auspicabile per ricostruire un qualcosa di sinistra.
Adesso c’è il governo da fare. Napolitano sarà garante che il programma sia sempre lo stesso: neoliberista e all’insegna dell’austerità. Per un po’ di giustizia sociale mi sa che bisognerà aspettare ancora.
Dopo il governo dei tecnici di Napolitano arriverà quello dei saggi di Napolitano. E poi? Quello dei non-morti di Napolitano? O quello dei Messia di Napolitano?